Ciao a tutti e buon weekend! :D
Quando sulla pagina Facebook vi ho chiesto quale delle due nuovissime uscite gaskelliane targate Edizioni Croce voleste vedermi recensire per prima avete risposto all'unanimità "Delitto di una notte buia": romanzo che incuriosisce, in effetti, a partire dal misterioso titolo! Eccovi dunque accontentati ^^
Innanzitutto è doveroso precisare che il titolo non fu scelto dall'autrice ma da... Charles Dickens! xD
Come ci racconta Francesco Marroni nella bella introduzione al volume infatti il romanzo fu commissionato alla Gaskell dal celebre scrittore affinché apparisse sulla rivista da lui diretta, "All the Year Round": il titolo originale era semplicemente "Delitto di una notte" ("That Night's Work") in riferimento a una frase pronunciata nel romanzo; ma Dickens, che quando ci si metteva sapeva essere piuttosto testardo e dispotico, aggiunse di sua iniziativa l'aggettivo "dark" per cercar di inserire il romanzo tra le fila delle sensation fiction che affollavano in quel periodo le librerie e le pagine delle riviste.
Il risultato di questa mossa un po' maldestra fu, oltre alla comprensibile stizza dell'autrice, anche lo scarso successo dell'opera: il pubblico infatti, credendo di trovarsi davanti a un romanzo dalle tinte forti e "dark" vide le proprie aspettative comprensibilmente deluse.
Forse è stato questo a gettare un po' nell'oblio quello che secondo me è uno dei romanzi brevi più magistrali usciti dalla penna della scrittrice: ha infatti un ritmo impeccabile, e nella sua linearità riesce a tenere con il fiato sospeso in attesa di sapere cosa ne sarà dei personaggi.
Come è abbastanza consueto nei romanzi gaskelliani lo scenario d'esordio è un paesino della campagna inglese, con i suoi piccoli gentlemen e proprietari terrieri magari in ristrettezze economiche ma sempre superbi e orgogliosi del loro illustre lignaggio. Per quanto sia tre volte più ricco di ciascuno di loro e universalmente stimato, l'avvocato Wilkins è dunque sempre trattato come un inferiore dalla cerchia di vicini/clienti tra cui si trova a vivere, e lo stesso accade suo malgrado a sua figlia, la dolce Ellinor. Per tutta la prima metà del romanzo seguiamo la storia di questa famiglia ricca e felice su cui tuttavia incombe, come una nube scura, il presagio di una futura disgrazia:
"Il dolore giunse sulla monotona e piatta uniformità dei loro giorni marciando su di loro come un uomo in armi. Molto prima che Mr. Wilkins ne riconoscesse la forma, esso avanzava da lontano verso di lui-così come, è vero, si sta avvicinando a tutti noi in questo preciso momento; tu, lettore, e io, scrittrice, abbiamo un grande dolore che incombe su di noi. Può trovarsi oltre il punto più fioco del nostro orizzonte, ma nel silenzio della notte il nostro cuore trema e si ritrae al suono del suo passo che si approssima".
Non so a voi, ma a me queste parole hanno letteralmente messo i brividi per la loro veridicità! xD
Il delitto menzionato nel titolo dunque è annunciato, ma quando si verifica non è comunque il vero protagonista della vicenda, come il titolo farebbe pensare...infatti a occupare la scena principale è ciò che dal delitto deriva, ciò che alla Gaskell premeva di più analizzare: cioè il rimorso.
Della protagonista Ellinor, forse una delle meno caratterizzate tra le eroine dell'autrice, non sappiamo quasi nulla finché il rimorso non giunge a sconvolgerle la vita: solo allora il suo ruolo inizia a farsi più significativo, e il lettore soffre e gioisce con lei.
Sebbene Elizabeth Gaskell non sia un'autrice di romanzi a tinte forti (anche i suoi racconti gotici sono sempre piuttosto "gentili") il delitto è spesso presente in varie forme nei suoi scritti e in alcuni casi, come in Mary Barton, riveste anche una certa importanza, ma non è mai fine a sé stesso: l'autrice se ne serve infatti sempre e soltanto per i suoi scopi morali e didascalici. Un tratto, questo, che la rende subito riconoscibile e me la fa sempre apprezzare.
Devo confessarvi che non avevo grandi aspettative su questo romanzo, che all'inizio pensavo addirittura fosse solo un racconto lungo...e invece mi sono dovuta ricredere! Mi è piaciuto perfino più di La casa nella brughiera, il romanzo gaskelliano che gli è forse più affine per lunghezza e scenario narrativo.
Lo consiglio anche a chi non avesse ancora letto le opere più note dell'autrice, perché questo ne presenta alcuni tratti tipici ma è molto breve e privo di quelle descrizioni accurate tipiche dei romanzi più lunghi, che possono a volte rallentare la narrazione.
Titolo: Delitto di una notte buia
Autore: Elizabeth Gaskell
Traduttore: Mara Barbuni
Traduttore: Mara Barbuni
Casa editrice: Edizioni Croce
N. Pagine: 280
Prezzo: 19,90 euro (ma si trova scontato online)
Non esiste in versione ebook.
A presto! :*
Ciao! La tua adorazione verso quest' autrice mi incuriosisce sempre più! Devo provare... amo le atmosfere inglesi e anche il periodo storico spero solo che la scrittura sia abbastanza scorrevole! Hai suggerito di iniziare con questo ma La casa bella brughiera mi ispira di più! Appena recupero i titoli ti faccio sapere! Le tue letture di "nicchia" sono molto interessanti! Alla prossima! Rosa
RispondiEliminaCiao grazie! :D
EliminaSe ami i libri ambientati in Inghilterra che prediligono i sentimenti è l'interiorita direi che fa per te ^^ La casa nella brughiera pure è molto carino, direi che nella mia classifica i due sono quasi a pari merito: l'altro ha un ritmo lento all'inizio ma si velocizza nel finale, questo è più costante! Ma è l'unica differenza ;)
A presto! :*