martedì 29 agosto 2017

"Mary", di Mary Wollstonecraft


Ciao a tutti! :D

Come riprendere al meglio le recensioni sul blog dopo le vacanze? Ma parlando di un bel romanzo proto-femminista, ovviamente! xD
Ve lo avevo segnalato sulla pagina Facebook del blog quando pensavo mancasse ancora molto all'uscita, e invece è già disponibile da qualche settimana: si tratta di un romanzo semi-autobiografico della scrittrice e filosofa Mary Wollstonecraft che si intitola "Mary", ed è stato pubblicato dalla casa editrice Elliot (a cui come al solito vanno i miei sentiti complimenti per la fantastica copertina! *_*)




Romanzo breve e parzialmente autobiografico, "Mary" ci racconta la storia di una ragazza del diciottesimo secolo nata dal matrimonio, molto frequente a quei tempi, tra un uomo benestante e una ragazza allevata al solo scopo di sposare uno come lui: e qui la Wollstonecraft già scocca le prime frecce contro un modello femminile che avrebbe poi apertamente deplorato qualche anno dopo nel suo rivoluzionario saggio "Sui diritti delle donne".
Trascurata, nei primi anni di vita, in favore del fratello, la piccola Mary cresce serena dedicandosi alla lettura e alle opere di carità con un'attitudine quasi mistica:

"Mary si immergeva in qualsiasi cosa leggesse, e le emozioni scatenate dalla lettura erano così intense che in breve le permearono la mente".


"Si domandava anche, e tentava di discernere, quale finalità avessero le sue molteplici attitudini; e intravvedeva quella verità che si sarebbe poi palesata più pienamente. [...] Spesso provava un appagamento totale; le sue gioie, le sue estasi scaturivano dall'ingegno".


Purtroppo la morte del fratello segna la fine della sua spensieratezza giovanile: per un capriccio della madre in fin di vita, viene data in sposa a un estraneo contro il proprio volere. Proverà a trovare consolazione nell'amicizia di una ragazza indigente e, forse, nell'amore per un altro uomo, ma il destino è spesso inclemente con gli animi troppo sensibili...

"Mary" è un romanzo, come dicevo, piuttosto breve ma al contempo "denso": la trama è scarna, con molti salti temporali, ed è prevalentemente asservita allo scopo "propagandistico" dell'autrice- che qui espone il suo punto di vista sulla questione femminile e il matrimonio- eppure riesce a non annoiare perfino il lettore più desideroso d'azione, grazie ai capitoli brevi e ben costruiti, che scavano tuttavia a fondo nella psiche della protagonista e portano il lettore a sperare e soffrire con lei.
L'intero romanzo sembra il lungo grido di un'anima in pena, che cerca invano di trovare scampo all'infelicità ma deve poi rassegnarsi a poter guardare soltanto a quel mondo futuro, oltre la morte, "dove non si è sposate, né date in sposa".



Che Mary Wollstonecraft, nata nel 1759 e morta nel 1797, fosse contraria al matrimonio così com'era allora inteso, in modo cioè estremamente svantaggioso per le donne, è risaputo ed evidenziato anche dalla sua stessa vita: la sua prima figlia, Fanny, nacque da una relazione extraconiugale poi finita; e anche la celebre Mary Shelley, autrice di Frankenstein e seconda figlia di Mary, fu concepita quando la madre e il padre, William Godwin, non erano ancora sposati (il matrimonio poi avvenne, per far cessare i pettegolezzi, ma durò solo pochi mesi in quanto la sfortunata Mary "Senior" morì nel dare alla luce Mary "Junior").
Le sue opere sono ricchissime di spunti di riflessione dalla modernità sorprendente:



"È tempo di compiere una rivoluzione nei modi di esistere delle donne - è tempo di restituire loro la dignità perduta - e fare in modo che esse, come parte della specie umana, si adoperino, riformando se stesse, per riformare il mondo"


Questa filosofa e scrittrice mi affascina tantissimo e a chi volesse conoscerla meglio consiglio, oltre al già citato saggio "Sui diritti delle donne", anche la biografia romanzata di Elisabetta Rasy "L'ombra della luna" (trovate la mia recensione qui) che ne parla in modo intenso e poetico.
La ammiro per gli aspetti innovativi del suo pensiero, visto che fu tra i primi a rendersi conto e mettere per iscritto che la superficialità e l'attenzione eccessiva all'aspetto fisico della maggior parte delle donne (piaghe che ci affliggono ancora oggi, quasi tre secoli dopo) non fossero qualcosa di innato, ma di inculcato mediante un'educazione scorretta; però ho, lo ammetto, storto un po' il naso quando ho visto che come molti "predicava bene ma razzolava male" (xD): raccomandava alle donne di non farsi trascinare dai sentimenti, ma poi quando si innamorò seppellì la propria dignità a mo' di ascia di guerra! xD (Almeno per un periodo, poi per fortuna si riprese!).

Consigliato per iniziare a conoscere l'autrice prima di avvicinarsi al suo interessante ma comunque un po' complesso saggio femminista!
Sconsigliato a chi ha in odio le eroine perfette che sembrano discese in questo mondo crudele solo per essere martirizzate (ma occhio, se amate molto la lettura e avete una certa spiccata sensibilità potreste comunque identificarvi in Mary! :P)

Titolo: Mary
Autrice: Mary Wollstonecraft
Casa editrice: Elliot
N. Pagine: 93
Prezzo: 13,50 euro

A presto! :*


domenica 20 agosto 2017

Se Dickens fosse stato Americano: Vita e avventure di Jeck Engle, di Walt Whitman


Ciao a tutti! :D

Finalmente sono arrivate anche per me le sospirate vacanze! :D
Ma prima di spegnere il cervello per un po' non posso non parlarvi del romanzo pubblicato per la prima volta in italiano dalla sempre all'avanguardia flower-ed, quasi in contemporanea con la mia piccola biografia (che onore! *_*): cioè il romanzo di Walt Whitman andato perduto e fortuitamente ritrovato solo a febbraio 2017, Vita e avventure di Jack Engle! ^^



L'unica copia esistente di questo romanzo, pubblicato in forma anonima nel 1852 sul giornale vittoriano Sunday Dispatch, è stata ritrovata in un archivio della Biblioteca del Congresso da Zachary Turpin, ricercatore della University of Houston.
Si tratta di un ritrovamento davvero significativo, che getta luce sui primi anni di scrittura dell'autore celebre soprattutto per la raccolta poetica "Foglie d'erba", e quasi rappresenta una cerniera tra la sua attività di romanziere e quella di poeta. 
Devo dire che ha un impianto quasi "dickensiano"! *_* Il protagonista, il newyorkese Jack Engle, parla infatti in prima persona della sua vita un po' sui generis: orfano destinato a un'infanzia malfamata, viene inaspettatamente salvato da una famiglia di affettuosi e onesti lavoratori, per accontentare i quali, giunto all'età adulta, intraprende la professione di avvocato. Proprio lavorando presso uno studio legale scopre alcuni interessanti segreti che gettano luce sul suo passato...
Il romanzo, che vanta la traduzione sempre scorrevole e impeccabile di Riccardo Mainetti, non è molto lungo e articolato: anzi, ha un impianto narrativo molto semplice e a tratti sembra quasi un esperimento (si vede che l'autore ancora cercava il modo migliore per esprimere la propria creatività), ma al contempo è ben congegnato, nonché ricco di riflessioni interessanti.
Se Charles Dickens fosse nato in America probabilmente avrebbe scritto proprio così: adattando cioè i temi a lui cari (poveri orfanelli, furfanti d'ogni tipo, fughe e agnizioni) al ritmo più rapido consono ai gusti del Nuovo Mondo! xD
Infatti lo spirito americano di quegli anni, fatto di pragmatismo e possibilità sconfinate, vive davvero potente tra queste pagine, dove tutto, anche i sentimenti più forti, si traduce in azione, e dove l'individuo sembra sempre padrone del suo destino:

"Ero felice che mi fosse stato dato di vivere in questa gloriosa città di New York, nella quale, se uno non ha un'attività né gioia è principalmente colpa sua".


"[...] non sono certamente il genere di persone che si preoccupano per il corso degli affari, finché godono di buona salute e riescono a vivere dignitosamente e possono vedere i propri amici felici come loro. Che meravigliosa filosofia di vita è questa! Che peccato non poterla vedere applicata da più persone, in questo mondo di problemi più inventati che reali -importanti come questi ultimi". 



Una vera chicca, per appassionati dell'autore e non...a me ha fatto venire voglia di conoscerlo meglio, visto che, ahimè, ho all'attivo solo poche poesie della sua raccolta più celebre! ^^'
Recupererò: te lo prometto, Walt! xD




Titolo: Vita e avventure di Jack Engle
Autore: Walt Whitman
Casa editrice: flower-ed
N. Pagine: 156
Prezzo cartaceo: 14 euro (lo trovate qui)
Prezzo ebook: 7,99 euro (ma ora è in sconto a 4,99, approfittatene!)

mercoledì 16 agosto 2017

"Beren e Luthien" di Tolkien, o il fascino eterno delle fiabe


Ciao a tutti! :D

Ultimamente sono molto fiacca e non sto leggendo tantissimo...gli ultimi giorni prima delle vacanze si trascinano sempre un po' così! xD Ma non temete, a settembre tornerò attiva con nuove recensioni e qualche altra "scrittrice nella brughiera"! ^^
Mi sono però accorta di aver dimenticato di parlarvi di un libro che ho letto da un po' e letteralmente adorato: cioè "Beren e Luthien" di J.R.R Tolkien, l'ultimissimo volume dato alle stampe dal solerte figlio Christopher! ^^


Credo di non aver ancora mai parlato di quest'autore sul blog, ma non è certo perché non sia uno dei miei preferiti, anzi: Il signore degli anelli e Il Silmarillion sono tra le opere più belle che abbia mai letto (ho apprezzato meno Lo Hobbit, ma perché credo di averlo letto un po' troppo tardi); però li ho letti molti anni fa, e da quando ho aperto il blog ho sempre preferito soffermarmi su libri e autori letti da poco, per potervene parlare con la freschezza delle prime impressioni! ^^
Ecco perché quando ho visto questa nuova pubblicazione sono andata letteralmente in brodo di giuggiole! xD Finalmente infatti posso dare un po' di spazio a uno dei miei scrittori preferiti...e vi anticipo già che non sarà l'ultima volta!^^
Premetto che Beren e Luthien non era il mio racconto preferito del Silmarillion. Lo lessi piena di aspettativa proprio per l'aura leggendaria che circondava i due protagonisti, ma lo trovai un racconto scarno, frettoloso, dove sinceramente non c'era traccia dell'appassionata storia d'amore tra l'uomo Beren e l'elfo Luthien di cui avevo tanto sentito parlare.
E il motivo è presto spiegato: quella che c'è nel Silmarillion non è che una (e a mio parere la meno riuscita) delle versioni dell'opera elaborate dall'autore nel corso del tempo! In questo volume appena pubblicato finalmente le troviamo tutte riunite in un solo volume e che dire...sono uno spettacolo! *_* 
La prima versione presentata è "Il racconto di Tinuviel", che si trova già in una delle raccolte di racconti e frammenti Tolkeniani sempre a cura del figlio, cioè "Racconti perduti". Si tratta della versione più propriamente fiabesca della vicenda, molto più vicina allo stile de "Lo Hobbit" che a quello del Silmarillion: bellissima la descrizione dei malvagi gatti giganti servitori di Morgoth, e dell'astuzia di Tinuviel nel fregarli! ^^ A tal proposito Tolkien sembra quasi rifarsi a quelle ataviche leggende che vedono i gatti come creature della notte, ostili all'uomo, e i cani come suoi grandi amici (poveri micetti! xDD)

Luthien e i gattacci xD

Ma la parte che ho preferito è stata sicuramente la narrazione in versi detta "Lai di Leithian": conserva infatti l'aspetto fiabesco (ritroviamo, per esempio, il fedele cane Huan che appare già nel racconto precedente) ma i toni si fanno più aulici e più simili alla prosa del Silmarillion. Alcuni brani mi hanno letteralmente incantata per la loro struggente bellezza *_*

"Se anche il mondo cadesse in rovina
e si dissolvesse e riprecipitasse,
disfatto, nell'antico abisso,
la sua creazione fu buona cosa, per questo:
per l'alba, il crepuscolo, per la terra, il mare;
e perché Luthien è esistita per un poco!"

I brani mancanti del Lai (che però è piuttosto esaustivo e autoconclusivo) sono compensati da quelli del Silmarillion e da altri frammenti riguardanti i due innamorati o anche le peregrinazioni e la storia di Beren, che da "gnomo" (così è chiamato nel primo racconti) diventa in seguito un uomo dalla genealogia più complessa.
Il volume è impreziosito dalle splendide illustrazioni di Alan Lee e si legge davvero tutto d'un fiato!

Imperdibile per chi ama Tolkien, dato che, come sicuramente saprete, questa storia aveva per lui un valore particolare: pare infatti che il personaggio di Luthien gli sia stato ispirato dalla sua stessa moglie, che danzò per lui in un bosco quando erano giovani... e a conferma del forte significato che egli vi attribuiva, volle che sulle loro tombe fossero scritti anche i nomi di Beren e Luthien <3
Ma a mio parere questo lungo racconto in più versioni può essere letto e apprezzato anche da chi non ha ancora letto nulla dell'autore perché, pur essendo collegato all'immenso affresco della Terra di Mezzo, è comunque anche una splendida fiaba a se stante. Temevo la frammentarietà del testo e l'intervento troppo invasivo del curatore, invece il testo è così fluido che sembra di avere davanti un romanzo completo!



Insomma, il fascino senza tempo delle fiabe ha colpito ancora! *_*
Queste storie d'amore ricche di avventura, magia e mistero fanno proprio bene al cuore, e quando poi la vita di uno scrittore si intreccia con la fiaba personale che lui stesso deve aver vissuto il risultato è favoloso! ^^

Titolo: Beren e Luthien
Autore: J.R.R. Tolkien (a cura di Christopher Tolkien)
Casa editrice: Bompiani
N. Pagine: 280
Prezzo: 22 euro

martedì 1 agosto 2017

"Primavera senza sole", di Maria Messina


Ciao a tutti! ^^

Inizio questo caldo, caldissimo mese d'agosto parlandovi di un libro il cui titolo mi rinfresca solo a pronunciarlo: "Primavera senza sole" di Maria Messina, by Edizioni Croce!



Edizioni Croce ultimamente pure sta riesumando tantissimi testi non ancora tradotti in italiano (come racconti e romanzi inediti di Elizabeth Gaskell) o semi-dimenticati: quest'ultimo caso è quello di Maria Messina, scrittrice siciliana di stampo verista/decadente (nelle sue opere si ispira talora a D'Annunzio, talora a Verga, con cui intrattenne anche una proficua corrispondenza) inspiegabilmente assente dai programmi scolastici ma a mio avviso assolutamente meritevole di starci. L'ho conosciuta grazie a un suo racconto incluso nella raccolta "Un Natale tutto per sé" (pubblicata sempre da Edizioni Croce e contenente anche altri racconti sia italiani che stranieri, rigorosamente al femminile) e ho subito visto che era nelle mie corde! *_*

Maria Messina
"Primavera senza sole" è il terzo romanzo dell'autrice che vede nuovamente la luce grazie a questa casa editrice, ma è il primo che leggo: appena ho letto la trama infatti ne sono stata irresistibilmente attratta grazie alla sua protagonista, una ragazza disagiata persa tra sogni e fantasie.
Siamo nella Sicilia di inizio '900 e Orsola, figlia di borghesi che versano in gravi difficoltà economiche, studia senza posa per conseguire "la patente", ovvero una sorta di diploma che le apra la strada per l'insegnamento (sempre previa raccomandazione del ricco zio con le mani in pasta in politica, ché qui al Sud cambiano i secoli ma non le Istituzioni..). Nel frattempo per aiutare la famiglia dà ripetizioni agli svogliati cuginetti ricchi e a Nele, un timido vicino.
La sua vita è ardua e si dipana lenta come un ruscello strozzato: lo stile asciutto dell'autrice, qui tipicamente verista, ci fa quasi soffocare insieme a lei nelle stanzette strette in cui vive con i genitori e i fratelli, quasi una metafora del suo stesso, ristretto orizzonte di vita, immerso in un immobilismo in cui il passare del tempo quasi non si avverte. Opprimenti sono anche le piccole meschinità che avvelenano la vita quotidiana dei "nuovi poveri": la necessità di non sembrare mai davvero tali (per quanto sia noto a tutti), di ricambiare favori e regali, mantenere alto l'orgoglio. L'unica via di fuga per la sensibile Orsola sono allora i vaghi sogni e le fantasie sul futuro e l'amore.
I pettegolezzi del piccolo mondo in cui vive (circoscritto ancora una volta a un ristretto gruppo di vicini e parenti), la malcelata invidia verso la cugina ricca che sta per contrarre un matrimonio d'amore anche piuttosto conveniente e infine una passione rapida e inaspettata, la condurranno poi verso il destino già scritto dei "vinti" tanto cari anche al maestro della Messina, Verga.

Ho divorato il romanzo tutto d'un fiato, apprezzando particolarmente (dopo tanti romanzi stranieri tradotti in impeccabile italiano moderno) la nostra deliziosa lingua nella sua forma un po' arcaica, sapientemente adoperata dall'autrice. Leggerò sicuramente anche altri suoi romanzi, ma per ora mi sento assolutamente di consigliare questo a chiunque sia incuriosito dal raro sguardo femminile sulle miserie italiane del secolo scorso.

Titolo: Primavera senza sole
Autore: Maria Messina
Editore: Edizioni Croce
N. Pagine: 111
Prezzo Cartaceo: 14,90 euro
Come per tutti i libri di questa casa editrice non esiste ancora una versione ebook.